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Servizi di assistenza domiciliare AIDS
Servizio | Descrizione | Operatori | Responsabili |
Servizi di assistenza domiciliare AIDS |
L’impegno forse storicamente più importante nella Piccola Opera da parte delle suore si esplica all’interno della Casa Don Italo Calabrò per malati di AIDS, della quale sono responsabili. La Casa famiglia nasce nel 1998 quando, su proposta della Caritas Diocesana e dell'arcivescovo mons. Vittorio Mondello, la Piccola Opera si è aperta all’accoglienza e all’assistenza degli ammalati di AIDS divenendo capofila di un cartello di organismi - Caritas, Centro Reggino di Solidarietà (CE.RE.SO.), Agape, Congregazione Suore di Maria Bambina e Associazione Volontari “Don Italo Calabrò” della parrocchia di San Giorgio Extra - che hanno deciso di lavorare insieme in questo difficile settore. La casa famiglia inizialmente è stata avviata a Nasiti, piccolo centro dell'entroterra aspromontano. Attualmente il servizio è realizzato in città in un appartamento messo a disposizione della diocesi e va avanti grazie al contributo concreto, oltre che della Piccola Opera, anche della Congregazione delle Suore di Maria Bambina e della Caritas Diocesana. La Casa accoglie persone sieropositive e/o in A.I.D.S., prive di sostegno familiare e sociale, con diversi gradi di autonomia. Essa si propone di offrire un ambiente familiare che promuova la dignità delle persone e, possibilmente, una completa autonomia. A tal fine si prevedono dei percorsi personalizzati, che possano consentire alla persona un reinserimento nella società, caratterizzando così la Casa come oasi di rigenerazione da cui poter riprendere il cammino della vita. Nella Casa don Italo Calabrò si dà priorità:
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Franco Marcianò |